Le applicazioni ad alta quota, in clima freddo, con cicli di lavoro ad alto carico sembrano essere diventati un must per i costruttori di motori nell’ambito della messa a punto delle future versioni di unità propulsive a combustione interna alimentate a idrogeno. In tale ambito Man Engines ha avviato le forniture dei propri motori “D3876” al costruttore tedesco Kässboher Geländefahrzeug per equipaggiare i propri gatti delle nevi “PistenBully 800”. Applicazione che ha portato Man a sviuppare una versione aggiornata delle unità per assicurarne le performance superiori assicurando il funzionamento anche a basse temperature e con aria rarefatta ad alta quota, superiore ai due mila 500 metri di altitudine, senza risentire di cali di potenza.
Prototipi Man, salto di categoria
In tale ottica i “D3876” forniti sono i più potente sei cilindri in linea oggi disponibili nella gamma Man, forti di una cubatura di 15 litri 300 centimetri cubi che erogano, nelle versioni che equipaggiano i “PistenBully 800”, potenze di 450 chilowatt, 612 cavalli, e coppie massime dell’ordine dei due mila 900 newtonmetro.
Compressori a geometria variabile
A tali prestazione molto contribuisce il sistema di sovralimentazione, basato su un turbocompressore a geometria variabile in grado di migliorare la risposta dinamica delle unità portando le massime prestazioni a essere disponibili su un più ampio range di regimi. Da qui la capacità del motore di assecondare al meglio le variazioni di carico impegnative come per esempio accade nel caso di cambi di pendenza o di fondo improvvisi e imprevisti. Al ne di assicurare gli avviamenti anche a temperature inferiori a meno 30 gradi gli ingegneri Man hanno apportato modi che alle dinamiche combustive, ottimizzandole anche in funzione di nuovi condotti di aspirazione modi cati per lavorare con aria rarefatta. La pompa dell’olio e i filtri invece sono stati ottimizzati per lavorare anche su pendenze superiori ai 45 gradi senza perdere di efficienza. Il sistema di iniezione rimane invece di tipo common rail e opera a pressioni di due mila 500 bar al ne di assicurare una perfetta polverizzazione del carburante collaborando a minori consumi e di conseguenza minori emissioni di anidride carbonica.
Prototipi Man: un progetto orientato al futuro
Allo stesso obiettivo collaborano anche un sistema di post trattamento che allinea i gas di scarico alle norme di omologazione Stage V e la possibilità di alimentare l’unità utilizzando olio vegetale idrogenato, “Hvo” senza sacrifici in termini di prestazioni. Sempre derivati dalle unità “D3876” anche i modelli “H4576” che costituiranno le prime unità a combustione alimentate a idrogeno e prodotte in serie. Anche loro saranno testate sui “PistenBully 800” in quanto non saranno gravati da problemi di istallazione e dunque i gatti delle nevi tedeschi permetteranno a Man di farsi trovare pronta nel momento in cui il mercato, e le infrastrutture, saranno mature per un passaggio di massa alle alimentazioni a idrogeno.
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Titolo: Prototipi Man, salto di categoria
Autore: Redazione